Addì 22 ottobre 2011 alle ore 10,00 in Pordenone presso Palazzo Badini, Piazzetta Cavour si è riunita l’Assemblea dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine per discutere del seguente ORDINE DEL GIORNO
- Legge professionale;
- Riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari; comunicazione dati flussi;
- Proposta di riduzione del numero dei Delegati alla Cassa Forense;
- Conferenza di Roma sulla giustizia;
- Processo telematico: iniziative del Triveneto;
- Segnalazione e problemi degli Ordini;
- Patrocini: Convegno Aiga 19.11.2011 “Avvocati e Magistrati in difesa della Giurisdizione;
- Varie ed eventuali
- Criteri di priorità nella fissazione delle udienza penali presso la Corte di Appello di Venezia
Per l’Ordine di Bassano del Grappa il Presidente
Per l’Ordine di Belluno il Presidente
Per l’Ordine di Bolzano il Presidente sostituito dall’avv. Pallaver
Per l’Ordine di Gorizia nessuno
Per l’Ordine di Padova il Presidente
Per l’Ordine di Pordenone il Presidente
Per l’Ordine di Rovereto il Presidente
Per l’Ordine di Rovigo il Presidente
Per l’Ordine di Tolmezzo il Presidente
Per l’Ordine di Trento il Presidente
Per l’Ordine di Treviso il Presidente
Per l’Ordine di Trieste il Presidente sostituito dall’avv. Mario Diego
Per l’Ordine di Udine il Presidente sostituito dall’avv. Fabrizio Pettoello
Per l’Ordine di Venezia il Presidente
Per l’Ordine di Verona il Presidente sostituito dall’avv. Pezzo
Per l’Ordine di Vicenza il Presidente sostituito dall’avv. Fiorella
E’ presente l’Ufficio di Presidenza. Sono altresì presenti, senza diritto di voto, l’avv. Mascherin, Segretario del CNF, l’avv. Pasqualin Consigliere del CNF, gli avvocati Diego, Donella, Pagotto, delegati Cassa Forense, l’avv. Pozzobon, per l’OUA, i Coordinatori della Commissione per il Patrocinio a Spese dello Stato avv. Toffano, Pari opportunità avv. Barna, Studi Diritto Tributario avv. Mondini ed una quarantina di altri Colleghi tra cui gli avvocati Diso, Biasibetti, Manente, Dal Col, Lovison, Zambon, Faggiotto, Rovere, Fiorella, Pavan, Pezzo, Annibali, Spataro, Arzignani, Capuzzo, il Presidente dell’Ordine di Milano e dell’Unione Lombarda, avv. Giuggioli, il Presidente ed il Segretario dell’Unione Fori Siciliani, avvocati De Mauro ed Argento.
Porge i saluti il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Pordenone, avv. Zannier che ringrazia tutti i presenti ed in particolare il Consorzio Universitario di Pordenone per ospitalità. Rappresenta il senso di sconforto dell’Avvocatura e la sensazione, oramai certezza che il sistema giustizia non sia più al servizio della cittadinanza. Ricorda il difficile percorso della legge professione ed il timore che i 500 emendamenti presentati possano definitivamente affondare il progetto. Ringrazia i politici presenti ed in particolare l’Onorevole Contento presente che ci aggiornerà sulla situazione della legge al parlamento.
Prende la parola il dott. Antonio Sartori di Borgoricco, Presidente del Consorzio Universitario di Pordenone che illustra gli obiettivi e le priorità del Consorzio: aiutare circa 2000 ragazzi che studiano e vengono posti in contatto con la città attraverso Master e Scuole di specializzazione. L’obiettivo primario è quello di dare una risposta formativa di eccellenza. Augura infine buon lavoro a tutti
Prende la parola l’Ing. Claudio Pedrotti, Sindaco del Comune di Pordenone che ricorda il solido legale che lega l’amministrazione al sistema giustizia. Ricorda l’inaugurazione del Centro di Mediazione Forense, punto di riferimento per la città, riconosciuto a livello nazionale.
Prende la parola l’avv. Bruno Malattia, Presidente della Camera Penale Regionale che ringrazia tutti per la presenza. Ricorda l’incontro avvenuto recentemente a Lubiana tra le camere penali e l’Università slovena.
Affronta poi il problema della legge professionale raffrontando il sistema sloveno a quello italiano.
Evidenzia poi i problemi della Cassa forense e la discrasia tra i contributi versati e le pensioni percepite.
Evidenzia che purtroppo i rappresentanti della classe forense non riescono ad essere incisivi ed un tanto crea seri problemi per le future generazioni. Purtroppo il contingente assorbe i grandi progetti e le possibili innovazioni. E’ necessario che l’Avvocatura tutta insieme lavori per trovare le soluzioni ai problemi della nostra professione.
Il Presidente ringrazia il Presidente ed il Segretario dell’Unione Siciliana, Avvocati Ignazio De Mauro e Maurizio Argento.
Si passa alla trattazione dell’ordine del giorno.
1) Legge professionale
Il Presidente ricorda il numero immane degli emendamenti presentati. Trattasi di emendamenti eversivi dei principi che governano la nostra professione. In ragione di un tanto i tempi della politica non permettono altre strade se non chiedere il licenziamento del testo così come approvato dal Senato. Dal verbale della Commissione Giustizia emerge che l’obiettivo delle opposizioni è quello di combattere il CNF, il suo ruolo, le modalità di elezione ed i compiti da questo delegati agli Ordini professionali. Affossare la legge per questi motivi sembrerebbe un suicidio collettivo, suicidio che una minoranza dell’Avvocatura in realtà vorrebbe da diverso tempo. Ricorda gli emendamenti proposti dall’Onorevole Mantini che introdurrebbe il giurista di impresa, quelli di Di Pietro che vorrebbe eliminare il segreto professionale. Non concorda poi con la possibilità di permettere il socio di capitale all’interno della società professionale ed evidenzia le possibili incompatibilità ed i rischi per l’indipendenza dell’Avvocato. Concorda infine sul segnale dato dal Governo di approvare il testo di legge così come è.
Prende la parola il Segretario del CNF Avv. Mascherin che evidenzia come l’Avvocatura ha saputo resistere agli attacchi, Avvocatura che non è quella di Confindustria e dei poteri forti bensì quella che si basa sulle istituzioni. La legge di riforma professionale ha contenuti importanti di recupero dei principi e tra questi che l’Avvocatura considerata parte essenziale della giurisdizione e che elemento insostituibile per l’attuazione del diritto della difesa sancito dall’art. 24 della Costituzione. Evidenzia poi la battaglia dell’Avvocatura per la salvaguardia dei minimi tariffati e ricorda la recente sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato come i minimi tariffari siano a salvaguardia della dignità della professione. Una legge importante politicamente che se non piace ai poteri forti ha evidentemente dei pregi. Se dovesse venire approvata rappresenterà la vittoria dell’Avvocatura nei confronti della Confindustria. Il Governo, finalmente, ha preso posizione affermando che il testo passato al Senato è compatibile con la manovra finanziaria appena approvata. L’Onorevole Cassinelli, relatore di maggioranza della legge professionale, ritiene di poterla sostenere e portare avanti. Mai si è stati così vicini all’approdo della legge ed evidenzia che anche il FlI d’accordo. Gli emendamenti proposti non turbano in quanto la maggioranza terrà ferma la posizione.
Evidenzia come il CNF si muove, anche politicamente, purtroppo con compagni di viaggio non particolarmente determinati e quindi, di fatto, è solo il CNF che sta portando avanti il progetto insieme alle Camere Penali. La politica dovrà avere un segnale anche dalle Unioni e dagli Ordini. L’Avvocatura deve essere fiduciosa e forte.
Interviene l’Onorevole Avvocato Contento che il Presidente Rosa ringrazia per il constante appoggio all’Avvocatura e, in particolare, per la presentazione alla Camera del progetto sulla Convenzione Partecipativa. Ricorda come l’Onorevole sia sempre stato sensibile alle problematiche dell’Avvocatura: è stato firmatario della legge sui consigli giudiziari, sulla riforma del cpc. L’Onorevole Contento ringrazia l’Unione Triveneta per il lavoro che sta facendo a livello nazionale ove è concorde l’apprezzamento della capacità di proposta, unica nel panorama nazionale. Illustra poi come il patto tra le forze politiche che aveva retto in Senato con riferimento alla legge professionale è stato, invece, violato alla camera. In particolare il PD non si è riconosciuto nella proposta mediata tra il progetto Casson e la proposta dell’Avvocatura ed ha riaperto il dibattito politico. Il momento è delicato: la discussione dovrà essere limitata solo ad alcuni emendamenti poiché molti sono insidiosi e se accolti il progetto deve ritornare al Senato. La maggioranza politica ed il governo cercano di portare avanti il progetto ma vogliono evitare la guerra che possa affossare una proposta che è riconosciuta da tutti come necessaria. Ricorda poi alcuni aspetti del progetto in discussione nonché il problema della riserva di competenza e delle società professionali, Sul futuro della Giustizia ricorda come l’Avvocatura è chiamata ad una funzione di responsabilità. Evidenzia che alcuni colleghi si sono organizzati affinchè non sia cambiato nulla. L’Avvocatura, invece deve fare uno sforzo e deve dare prova di responsabilità non portando avanti situazioni indifendibili. Ricorda il numero dei dipendenti del settore giustizia immane ed inutile. A cominciare dai vertici dirigenziali di chi amministra la Giustizia. L’Avvocatura deve dare un servigio anche in questo settore. Tornando, infine, alla legge professionale ribadisce l’importanza che l’Avvocatura sia compatta ed al servizio della categoria a cui appartiene, che ama e che rispetta.
Prende la parola il Presidente dell’Ordine di Venezia Daniele Grasso che affronta il problema della rivisitazione delle circoscrizioni. Il problema è serio e grave anche all’interno del Triveneto. Le problematiche investono realtà quali Bassano, Tolmezzo e le sedi distaccate e non permettono una sintesi in una unica posizione: pur nella volontà unanime di trovare una soluzione vi è la prospettiva di una diversificazioni e, pertanto, di spaccature. Certamente vi saranno fattori di valutazione, quali la produttività dei nostri Tribunali, delle sezioni distaccate, la loro presenza sul territorio ma se dovessimo assumere una posizione univoca ci affiancheremmo a chi nulla vuole cambiare ponendosi in una posizione antitetica a quella appena proposta dall’Onorevole Contento che non deve rappresentare un interesse di casta. Purtroppo dobbiamo superare il dato di fondo ed allontanarci dal mero interesse della categoria e valutare il solo dato di produttività dei nostri uffici, unico coefficiente che potrà giustificare la sopravvivenza dei nostri Tribunali.
Prende la parola l’Avv. Donella che evidenzia come il testo passato al Senato della nostra legge professionale, pur non coincidente con quello proposto dall’Avvocatura è un testo buono ed accettabile.
Dobbiamo salvare la struttura pur rimanendo aperto il problema del procedimento disciplinare. Evidenzia, infatti, come l’Organismo distrettuale disciplinare deve essere estraneo ai Consigli degli Ordini ed il CNF dovrà farsi parte diligente sul punto. Quanto alle società di capitali osserva come l’interesse economico deve essere estraneo alla nostra professione e come alcuni aspetti relativi alla Cassa non siano stati valutati: ad esempio l’Avvocato potrebbe indicare come proprio reddito quello minimo ed il di più potrebbe essere utile della società che sfuggirebbe alla Cassa. Ve è poi il problema dei contributi integrativi. Le conseguenze quindi, potrebbero essere estremamente gravi e pochi vi hanno prestato attenzione.
Il Presidente Rosa illustra l’art. 42 del Decreto Legge sviluppo e la gravità del suo contenuto: la presenza di semplici soci di capitali, non può essere accettato dall’Avvocatura poiché rappresenterebbe la negazione di uno dei cardini che governano la nostra professione.
Prende la parola il Presidente dei Fori Siciliani, Avv. De Mauro che ringrazia per l’invito e ricorda la proficua collaborazione tra le due Unioni. Sulla riforma l’Unione dei Fori Siciliani ha preso una decisone molto ferma. Nonostante i solleciti da parte della politica siciliana non sono stati richieste di modifiche. Il progetto di legge deve passare così com’è. Si terranno fermi i principi dell’Avvocatura non dimenticando però che vi è necessità di innovazione. Quanto alla rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie vi è stata ampia discussione in seno alle componenti dell’Avvocatura Siciliana: non si può infatti affermare di mantenere la situazione così com’è. E’ necessario immaginare interventi seri sul territorio che possano condurre al risparmio garantendo però il presidio del territorio. Sarà necessario sopprimere le sedi di GdP, intervenire sulle sezione distaccate create a volte per motivi politici. Le Unioni dovranno essere un punto di riferimento ed avere un ruolo importante anche di interlocuzione con il Ministero. Sarà necessario un lavoro di coordinamento attraverso il CNF e le Unioni.
Il Presidente Rosa chiede di approvare la delibera di sostegno acchè il progetto di riforma professionale venga approvata così come approvata al Senato. L’Assemblea approva.
Prende la parola l’avv. Pasqualin il quale rappresenta il pericolo che nell’ipotesi in cui la legge professionale non venisse approvata il rischio è che il tutto confluisca nel progetto di legge previsto indiscriminatamente per le professioni tutte con principi non compatibili con la nostra professione. Ancor più preoccupante sarebbe il cambio della legislatura posto che muta la maggioranza sarebbe ancor più drammatico. Se si ha a cuore la sorte della nostra categoria dobbiamo batterci per l’approvazione. Affronta poi il problema della società di professionisti, argomento che dovrà essere trattato subito dopo l’approvazione della legge professionale.
Prende la parola il Presidente Paolo Giuggioli il quale concorda sulla necessità che la Camera approvi il testo di legge già approvato al Senato. L’impegno deve essere unanime nel sensibilizzare i politici a seguire questo percorso. Contesta quindi le prese di posizioni diverse, quale quella della Camera Civile che porta una spaccatura nell’Avvocatura. E’ necessario contribuire con forza per una rapida approvazione. Ricorda infine la posizione del PD che dapprima si è espresso a favore dell’Avvocatura che ora viene invece demonizzata.
2) Riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari; comunicazione dati flussi
Il Presidente dà atto che la Commissione costituita con riferimento alla riorganizzazione degli uffici giudiziari ha dovuto differire la riunione in ragione del mancato arrivo dei dati relativi ai flussi. Invita pertanto gli Ordini a sollecitare la comunicazione dei dati successivamente alla quale verrà indetta riunione della Commissione. Il Presidente, quanto alle circoscrizione, ritiene che i numeri sono tali da permettere la sopravvivenza di tutte le realtà esistenti nel Triveneto. Unica problematica è quella relativa alle sezioni distaccate di Soave in cui i dipendenti lavorano 50 fascicoli a testa.
3) Proposta di riduzione del numero dei Delegati alla Cassa Forense
Il Presidente Rosa suggerisce ai nostri delegati di rendere tutti i delegati della Cassa sensibili all’argomento.
Evidenzia altresì che le eccezioni mosse sono relative all’esiguo risparmio che deriverebbe dalla riduzione. Il problema è capire se un numero così elevato è necessario per il funzionamento della Cassa. L’altra eccezione è quello della rappresentatività. Il Presidente Rosa afferma invece che ancor prima il problema è quello della professionalità e della conoscenza dei problemi previdenziali. La questione è comunque importante anche dal punto di vista economico poichè oltre 1 milione di euro potrebbe essere destinato all’assistenza dei bisognosi.
L’idea è di lanciare la proposta di riduzione come ipotesi di lavori. Certo sarà difficile chiedere a qualcuno di farsi da parte ma almeno dovrà essere oggetto di discussione.
Interviene l’avv. Diego il quale ricorda le accuse infondate oggetto di articoli diffamatori della stampa nei confronti della Cassa. Evidenzia inoltre che le spese di trasporto dei delegati sono in realtà alquanto contenute e che molte spese sono state eliminate quali, ad esempio, correlate alle riunione delle commissioni un tempo convocate per il sabato e procrastinate sino al lunedì successivo. L’onere comunque dovrà essere rapportato a quelli che sono i lavori della Cassa ed i suoi obiettivi. Il progetto di riforma della Cassa prevede molte innovazioni ma non la riduzione dei delegati che dovrebbe rimanere ad 80 a prescindere dal numero degli iscritti alla Cassa. Il numero elevato dei delegati rende sicuramente difficile l’approvazione di alcune delibere però nel momento in cui vi è il dibattito lo stesso è concreto, positivo e produttivo. Vi è poi il rischio che se dovesse essere limitato il numero dei delegati potrebbe sorgere il serio rischio che ad essere eletti sino solo i più votati perché più “appoggiati” piuttosto che i più efficienti. Per quanto riguarda il Triveneto bisogna considerare che il numero dei delegati è adeguato al numero dei rappresentati. Ricorda poi come il numero dei delegati incida molto limitatamente sui costi, inoltre se si mette il discussione il numero dei delegati verrà modificato anche il criterio di elezione che potrebbe essere pernicioso per il Triveneto.
Ricorda ancora che la presenza delle donne deve aumentare: una riduzione dei numero dei delegati potrebbe essere nocivo per le donne. Tutti si è propensi a soluzione di rigore ma questo tipo di intervento proposto dall’Unione non è proficuo. Quanto alla gestione passata evidenzia che tutti gli interventi sono comunque stati dettati da generosità e buona volontà Prende la parola l’avv. Donella che concorda con quanto già espresso dall’avv. Diego. Il tema del numero dei delegati è demagogico e superficiale. Bisogna infatti considerare quale è la funzione dell’organo che si vuole eleggere. Le funzioni della Cassa sono molte, in particolare dopo la loro privatizzazione, funzioni non solo di gestione ma anche di politica innovativa. Per questo è necessaria la rappresentatività. Esclude quindi che il Triveneto si faccia promotore di una proposta del genere senza aver prima valutato lo stato di fatto, le esigenze operative dell’Ente e le conseguenze di una possibile riduzione.
Prende la parola l’avv. Pagotto che concorda con quanto già detto dagli avvocati Diego e Donella. Si tratta di una materia delicata che richiede una ampia e condivisa discussione. Ricorda inoltre che l’avv. Paolo Rosa è colui che in tema di previdenza ha maggiore competenza, competenza che dobbiamo riconoscerli, a prescindere da idee demagogiche come quella volta alla riduzione dei delegati. Bisogna infatti prevedere gli effetti di una siffatta proposta. L’avv. Pagotti ricorda l’episodio avvenuto nell’anno 1998 allorquando lui stesso lanciò la proposta di ridurre il gettone di presenza: in poco tempo la proposta è stata mortificata poichè il gettone è stato addirittura aumentato. Affronta poi alcune forme di erosione del patrimonio della Cassa che potrebbero essere limitate quali ad esempio la stipula della polizza assicurativa per i grandi interventi. Vero è, infine, che vi sono delegati che non partecipano alle riunioni. Vero è quindi che vi è necessità di maggiore rigore. Quindi la proposta dee Triveneto è seria anche in ragione delle difficoltà che tutti gli avvocati stanno vivendo. Va però valutata con approfondimento.
Il Presidente propone quindi di fissare un incontro tra i Presidenti ed i Delegati per valutare la questione, incontro preceduto da una riunione dei soli delegati a cui il Presidente suggerisce anche la partecipazione dell’avv. Paolo Rosa.
4) Conferenza di Roma sulla giustizia
Il Presidente illustra il progrmma provvisorio della Conferenza sulla Giustizia che si terrà a Roma nei giorni 25 e 26 novembre. Molti Presidenti, tra cui Belluno, Treviso, Udine, Tolmezzo non vanno. Altri, quali Rovigo e Padova andranno. Si invitano gli Ordini a far pervenire al Segretario la comunicazione delle presenze ed eventuali deleghe.
Prende la parola il Presidente dell’Unioni Fori Siciliani, Avv. De Mauro suggerisce di indire, in occasione della Conferenza, una riunione di tutti i Presidenti delle Unioni affinchè venga assunta una delibera comune propositiva per l’Avvocatura.
5) Processo telematico: iniziative del Triveneto
Il Presidente evidenzia la necessità di creare sinergia tra Enti locali, Avvocatura, Magistratura, Camere di Commercio, Confindustria per concretizzare l’avvio del processo telematico. Ricorda l’interessante convegno tenutosi a Verona. Propone la creazione di una Fondazione che si occupi di questo. Illustra i numeri delle comunicazioni in via telematica che sono in effetti molto importanti. E’ necessario seguire il rito telematico che non sarà obbligatorio ma per gli avvocati che lo sceglieranno sarà premiante perché non dovrà più esserci l’accesso alla Cancelleria. Bisogna comprendere che sarà un vantaggio per l’avvocato.
Prende la parola Secchieri che illustra i vantaggi del rito telematico, la cui affermazione deve prescindere dalla sola trasformazione del materiale cartaceo. E’ necessario andare oltre. Affronta poi il problema che riguarda il Veneto, la pec e l’albo telematico.
Il Presidente ricorda infine che il Decreto Sviluppo dovrebbe abolire il DPS e illustra la sentenza del TAR della Basilicata che ha accolto l’istanza di un cittadino volta ad avere una propria casella di posta certificata ove indirizzare gli esposti e le segnalazioni.
9) Criteri di priorità nella fissazione delle udienza penali presso la Corte di Appello di Venezia
Prende la parola l’avv. Locatelli il qual resoconta circa il criterio adottato presso la Corte d’Appello per la chiamata dei processi. Molto sono state le riunioni e alla fine si è concordato sui criteri da adottare. E’ stato poi chiesto agli Ordini di costituire una commissione tra avvocati, giudici e cancellieri per determinare le priorità del prelievo dei fascicoli. Padova ha detto di non voler la presenza degli Avvocati per la sostanziale differenza di ruoli : non è giusto, infatti, che gli avvocati prendano contezza di fascicoli che non hanno trattato. Difende così la posizione dell’Ordine di non voler partecipare alla selezione dei fascicoli da trattare evidenziando, inoltre, che il coinvolgimento dell’avvocatura è stato dettato solo dalla mancanza di personale.
Prende la parola l’avv. Grasso che illustra la posizione di Venezia che in realtà non aveva aderito alla individuazione di criteri comuni trattandosi di problemi di responsabilità non demandabile all’avvocatura. A fronte del diniego degli Ordini vi è stato il contatto diretto con le Associazioni, quali la camera penale.
L’avv. Grasso ha ribadito l’inopportunità di creare un tavolo di discussione con le associazioni private. Sono scelte di categoria che non possono essere demandate alle associazioni creando un tanto problemi già segnalati dall’avv. Locatelli. In realtà, comunque, gli avvocati non prenderanno contezza della scelta dei fascicoli ma solo se i criteri individuati vengono ottemperati. Laddove un tanto non dovesse essere rispettato verrà revocata ogni partecipazione da parte dell’avvocatura.
Il Presidente Rosa concorda sulla divisione dei ruoli: un conto è la condivisone della individuazione dei criteri, un conto è il controllo dei singoli fascicoli da cui debbono rimare estranei gli avvocati.
Prende la parola l’avv. De Girolami che osserva come la questione sia delicata e la soluzione dipende dalla filosofia circa i rapporti che debbono intercorrere tra avvocati e chi amministra la Giustizia. E’ stata così considerata opportuno per far sentire la voce dell’avvocatura tanto che sono stati accettati i criteri proposti dall’avvocatura medesima. Vero è che si va a dare un aiuto materiale vero è però che è un riconoscimento del ruolo dell’avvocato. Ribadisce che sarà solo una funzione di controllo che i criteri vengano rispettati.
L’avv. Locatelli ribadisce che il ruolo dell’avvocatura deve essere solo quello di condivisione dei criteri e non di partecipazione alle riunioni.
6) Segnalazione e problemi degli Ordini
Non vi sono problemi da segnalare.
7) Patrocini: Convegno Aiga 19.11.2011 “Avvocati e Magistrati in difesa della Giurisdizione
Il segretario illustra i convegni organizzati dall’AIGA, sezione territoriale di Udine su “Avvocati, Magistrati e Politici in difesa della Giustizia” nonché dall’Associazione Amministrativisti del Friuli Venzia Giulia da poco costituita avente ad oggetto “La discrezionalità che cambia: tra concessioni e vincoli comunitari” in relazione ai quali è stato richiesto il patrocinio ed un contributo economico. L’Assemblea accorda il patrocinio ed il contributo economico nei limiti di quanto approvato nel regolamento e, pertanto, euro 1.000,00 a convegno.
8) Varie ed eventuali
Prende la parola l’avv. Pettoello che illustra il programma gestionale creato dal CNF per gli Organismi di Mediazione. Concorda per l’utilità del progetto illustrato dagli avvocati rosa e Secchieri sulla collaborazione tra Enti e Ordini per l’avvio del processo telematico. Quanto al software evidenzia che il programma è definito e a breve vi sarà la terza versione. Il programma consentirà alla segreteria di modulare le proprie esigenze e di creare i modelli di documenti estrapolando dal date base direttamente tutti i dati. E’ un programma unico che non esiste in commercio. Invita pertanto tutti gli Organismi di Mediazione Forense a munirsene e di collaborare onde perfezionarlo.
Si ricorda che la prossima Assemblea si terrà il 3 dicembre a Venezia
Il verbale viene chiuso alle ore 13,00
Il Presidente
(avv. A. F. Rosa)
Il Vice Presidente
(avv. P. De Girolami)
Il Vice Presidente
(avv. Franco Larentis)
Il Vice Presidente
(avv. Gianfranco Zannier)
Il Segretario
(avv. Alessandra Stella)