Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria
Pietro Calamandrei
L’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati
LETTA
la recente proposta di emendamento dell’art. 85 del Decreto “Cura Italia” con la quale è stata chiesta l’ammissione diretta agli esami orali di tutti coloro che hanno sostenuto l’ultima sessione degli esami di Stato per l’abilitazione alla professione forense e tanto in ragione dei ritardi dovuti all’emergenza sanitaria COVID19 nella correzione degli elaborati scritti;
OSSERVATO
che le motivazioni addotte non paiono condivisibili poiché:
- L’estensione delle misure eccezionali previste per le professioni sanitarie, medici ed infermieri, “anche ad altri laureati con laurea magistrale, che risultino idonei per le competenze dimostrate nel corso del tirocinio svolto” è ingiustificata attesa la diversità delle situazioni e la particolarità della motivazione che hanno indotto il Governo ad adottare una misura straordinaria (peraltro non analogicamente estendibile) e per l’evidente violazione dei principi che governano la materia amministrativa (la modifica se approvata, infatti, vedrebbe travolgere un eventuale giudizio negativo degli elaborati già espresso);
- Il calo del numero degli iscritti al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza è un dato non attuale; non decisivo per giustificare l’adozione di un siffatto provvedimento e che non tiene conto del numero degli Avvocati, iscritti agli Albi, che esercitano la professione forense;
- La circostanza che i candidati saranno costretti a ripetere le prove scritte nel dicembre 2020 non giustifica la proposta avanzata poiché trattasi di situazione già verificatisi in passato pur in assenza di emergenze sanitarie;
CONFIDA
che il Governo, condividendo le suesposte motivazioni, non accolga istanze quali quella avanzata e, conseguentemente, non vengano adottati provvedimenti che si risolverebbero in un danno per i cittadini, per i quali il superamento dell’esame è garanzia dell’accertamento delle qualità richieste per l’esercizio della professione forense; in un danno per il buon funzionamento dell’esercizio della giustizia, che per prima è interessata al corretto accertamento dei livelli qualitativi di chi sarà chiamato ad esercitare la professione di Avvocato; in un danno per gli stessi praticanti Avvocati che hanno già sostenuto la prima prova d’esame e conseguito un giudizio positivo sull’elaborato scritto;
AUSPICA
in ogni caso, l’esigenza che venga consentito lo svolgimento delle prove orali, per coloro che hanno superato le prove scritte, prima della sessione d’esame 2020-2021, ed invita il Governo a valutare ed individuare soluzioni quali l’istituzione di ulteriori commissioni valutative gli elaborati scritti ovvero possibili modalità alternative per la valutazione degli elaborati stessi da remoto.
Si comunichi al Ministro di Giustizia, al Consiglio Nazionale Forense, all’Organismo Congressuale Forense, ai Componenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, alla Cassa Forense di Previdenza ed Assistenza.
Venezia, 24 aprile 2020
La Presidente, avv. Alessandra Stella