L’Unione Triveneta dei Consigli degli Ordini degli Avvocati riunita in Assemblea a Belluno sabato 13 maggio 2017
CONDIVIDE
le ragioni espresse dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane nella delibera dd 9 maggio 2017 con la quale, nel rispetto del codice di autoregolamentazione, è stata proclamata l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale nei giorni 22, 23, 24, 25 maggio 2017.
In particolare condivide e denuncia:
- come lesivo dei principi costituzionali della immediatezza, del contraddittorio, della presunzione di innocenza e della ragionevole durata dei procedimenti nell’interesse degli imputati, delle parti offese e della collettività dei cittadini il contenuto della riforma del processo penale di iniziativa governativa
- come gravemente lesiva del diritto di difesa e della dignità stessa della persona l’ estensione della c.d. “partecipazione a distanza” dell’imputato al processo
DENUNCIA
come fatto grave per la democrazia la possibile sottrazione alla discussione parlamentare, attraverso l’uso della fiducia, di temi tanto delicati quali quelli della riforma del processo penale e delle garanzie dei cittadini.
Nel contempo
CONDIVIDE E SOSTIENE
l’iniziativa dell’Unione delle Camere Penali Italiane di raccolta delle firme per la presentazione del disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati per la piena attuazione dei princìpi del processo accusatorio relativi alla terzietà del giudice e la parità delle parti nel contraddittorio.
Non è infatti più eludibile l’eliminazione di ogni contiguità professionale e di categoria fra il giudice e la pubblica accusa, con modifica delle norme del Titolo IV della Costituzione, per addivenire alla concreta parità delle parti del processo.
La contiguità fra Giudici e Pubblici Ministeri (reclutati con lo stesso concorso, che possono spostarsi da una funzione all’altra, svolgono le loro funzioni negli stessi palazzi, appartengono alla stessa associazione sindacale e alle stesse correnti associative, eleggono
congiuntamente i loro rappresentanti al CSM) ha creato diffuse solidarietà con pregiudizio della figura del Giudice, che deve essere ed apparire imparziale ed equidistante agli occhi degli imputati e dei cittadini tutti.
La separazione della magistratura giudicante da quella requirente è quindi tappa fondamentale verso un sistema di maggior garanzia di libertà e la dignità del cittadino nell’ambito processuale e di maggior garanzia per gli stessi magistrati che saranno così più liberi e legittimati nel loro ruolo.
AUSPICA
il miglior successo delle iniziative.
Si comunichi a UCPI e si pubblichi sul sito.
Il Presidente
Avv. Patrizia Corona