Rapporto sullo stato della Giustizia e dell’Organizzazione nel Triveneto
La crisi endemica della giustizia nel nostro Paese rappresenta un grave handicap anche per l’economia del triveneto per la competitività delle ns. aziende e poiché le imprese straniere a fronte di una realtà europea ispirata a moduli processuali assai più dinamici del nostro sono dissuase, anche sotto tale aspetto, dall’effettuare investimenti produttivi.
Distretto di Trieste
Il Distretto di Corte d’Appello di Trieste condivide con l’insieme dell’area settentrionale del Paese rilevantissimi problemi di carenze di organico che, con riguardo alle figure professionali più elevate, assumono il carattere di emergenza. Tali rilevanti carenze, destinate peraltro ad accentuarsi per il previsto pensionamento di molte unità di personale, saranno a breve mitigate dalla destinazione di alcuni funzionari regionali presso i Tribunali della Regione in forza del protocollo d’intesa firmato dal Ministro della Giustizia e dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. L’organico degli uffici del Distretto di Trieste è assolutamente non adeguato alle esigenze del territorio, in particolare il Tribunale e la Procura della Repubblica di Gorizia hanno significative carenze di organico.
La carenza delle risorse non ha però impedito il conseguimento di buoni risultati, soltanto in forza della radicata etica del lavoro che caratterizza la cultura professionale dei cancellieri e degli impiegati e per il buon clima organizzativo che ha sempre contraddistinto le relazioni interne agli uffici.
Giustizia penale
Con riferimento alle problematiche penali nelle province di confine sono individuabili organizzazioni criminali nazionali e straniere dedite a favorire l’immigrazione clandestina in misura, peraltro, decrescente soprattutto a causa dell’ingresso della Romania nell’Unione Europea avvenuto nel gennaio 2007. Molti irregolari risultano essere coloro che, a seguito del mancato rinnovo del permesso di soggiorno si sono trovati in condizioni di clandestinità.
Sul territorio del distretto di Trieste sono comunque emersi elementi di riscontro concernenti la presenza di gruppi delinquenziali alcuni dei quali organizzati su base etnica (Marocchini, Albanesi, Kosovari e Moldavi) dediti ad attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di utilizzo degli immigrati, ridotti in schiavitù; inoltre le suindicate etnie sono dedite al traffico di sostanze stupefacenti ed allo sfruttamento della prostituzione (in modo particolare di quelle nigeriane). In tema di riciclaggio di veicoli assume particolare rilievo quello di riciclaggio di macchine operatrici, rubate in Italia e trasportate verso i Paesi dell’est. Sono state rilevate consistenti frodi comunitarie, negativo il dato relativo all’attività delittuosa di associazioni mafiose.
Organizzazione degli uffici
La durata dei processi civili e penali in primo grado non ha subito modificazioni rilevanti; in positivo va registrata la leggera diminuzione di quella dei procedimenti civili complessivamente considerati; in negativo risulta aumentata quella dei procedimenti penali collegiali.
La situazione maggiormente critica è al Tribunale Gorizia le ripetute e prolungate scoperture di posti condizionano in termini negativi il funzionamento del Tribunale; al contrario il Tribunale di Pordenone presenta una riduzione dei tempi di risposta alla domanda di giustizia in sede penale.
La situazione dei giudici di pace è caratterizzata da un deficit del relativo organico e dell’apparato amministrativo.
Il Tribunale di Sorveglianza e gli Uffici di Sorveglianza di Trieste ed Udine sono caratterizzati da una soddisfacente condizione per quanto concerne la tempestività del deposito dei provvedimenti e la definizione dei procedimenti senza arretrato
Il Tribunale dei Minori malgrado gli sforzi per migliorare la risposta giudiziaria si scontra con una struttura organizzativa priva di risorse: personale di cancelleria sottodimensionato ed organico più che dimezzato.
Distretto della Corte d’appello di Venezia
Comprende ben otto tribunali ordinari, oltre a quelli per i minorenni e di sorveglianza, va detto che non si scosta dal quadro generale sopra accennato, nel senso che essa non ha subito modifiche sostanziali pur avendo segnato un ulteriore peggioramento, per la massima parte, dovuto alle severe difficoltà scaturenti dalla cronica scopertura degli organici sia dei magistrati che del personale amministrativo; organici, già di per sé sottodimensionati, in relazione all’entità del bacino d’utenza, interessato da un intenso sviluppo, comportante, com’è ovvio, un più ampio orizzonte e dunque il sopravvenire di nuove e pressanti esigenze meritevoli di pronta ed adeguata risposta istituzionale anche nello specifico campo della giustizia.
Notoria è la carenza di personale e di organico a Venezia e l’inadeguatezza dei locali adibiti a uffici.
Giustizia penale
Sempre più frequenti, al di là di alcune gravi turbolenze localizzate (vedi Padova), le forme di criminalità importate dai paesi dell’est europeo (Albania, Romania in prevalenza) nelle forme dello sfruttamento della prostituzione e dell’assoggettamento anche brutale delle donne coinvolte e di traffico di sostanze stupefacenti. Sono individuabili organizzazioni criminali nazionali e straniere dedite a favorire l’immigrazione clandestina.
Si è inoltre riacceso l’allarme per una forte ripresa delle rapine culminate talora in esiti tragici, sintomatiche di un abbassamento del livello di sicurezza ma anche di un’inadeguata risposta giudiziaria che fa ritenere il Veneto come area meno protetta. Si va inoltre confermando che i criminali di provenienza dall’est europeo manifestano, sovente, una tendenza a comportamenti di violenza brutale.
Il Veneto, come gran parte del Triveneto, è investito da queste forme di delinquenza con prevalenza su altre regioni per la sua prossimità alla frontiera orientale e per la sua ricchezza.
Si segnala, inoltre, il crescente preoccupante aumento della delinquenza proveniente dalla Cina,
A Verona si sono manifestati fenomeni delinquenziali di impronta razzista e diversi casi di maltrattamenti in famiglia.
Organizzazione degli uffici
La definizione dei procedimenti civili e penali ha subito un peggioramento, peraltro prevedibile, ove si tenga conto, da un lato, dello scontato e verificato aumento delle sopravvenienze e, d’altro canto, della scarsa consistenza numerica degli organici, rimasta immutata nella previsione tabellare, ed aggravata nella realtà, dai pensionamenti e dai trasferimenti, mai del tutto coperti da nuove assegnazioni.
All’antica carenza di organici della magistratura deve unirsi quella del personale amministrativo alle cui carenze gli organi competenti non sembrano capaci di sopperire celermente. E’ mancato qualsiasi protocollo con la Regione Veneto.
La Corte d’Appello di Venezia è l’emblema di questa persistente negatività.
L’organico, con riguardo al distretto – come s’è già detto – è del tutto inadeguato, sol che si consideri come le vecchie tabelle siano rimaste sostanzialmente inalterate da anni, senza tener conto della nuova realtà socio–economica che ha caratterizzato lo sviluppo del Nordest italiano ed in particolare il bacino d’utenza economicamente vivace degli otto tribunali ordinari formanti il distretto, quasi tutti di rilevante ampiezza.
La situazione dei giudici di pace non presenta particolari problemi.
Il Presidente del Tribunale di sorveglianza, nel confermare le difficoltà derivanti al funzionamento dell’Ufficio dalla ristrettezza dell’organico dei Magistrati del Distretto e, soprattutto, dalla grave insufficienza dell’organico del personale, nonché le pesantissime scoperture che si registrano in particolare nell’Ufficio di Venezia, ha segnalato che la situazione dei tre Uffici dei Magistrati di Sorveglianza del Distretto e del Tribunale di Sorveglianza di Venezia è stata particolarmente pesante. A c
iò si aggiunga che vi sono segni forieri di un rapido incremento della popolazione carceraria (l’aumento ha nuovamente superato i limiti regolamentari in taluni istituti veneti anche per la mancanza di “una complessiva politica criminale che miri al momento centrale del problema, costituito dalla prevenzione del reato”).
Il Tribunale dei Minori nonostante gli sforzi per migliorare la risposta giudiziaria si scontra con una struttura organizzativa con personale di cancelleria sottodimensionato ed organico più che dimezzato.
Distretto di Trento
Il funzionamento dell’attività giudiziaria nell’ambito del Distretto di Trento ha confermato i risultati positivi conseguiti nel periodo precedente. La ragionevole durata dei processi civili e penali in ciascuno dei due gradi non ha subito modificazioni rispetto al periodo precedente, essendosi gli standard di rendimento mantenuti sui livelli soddisfacenti.
Tali risultati sono dovuti sial al senso del dovere di Magistrati e funzionari di cancelleria, sia alla correttezza e lealtà dei rapporti con il Foro sia al senso di responsabilità dell’amministrazione locale nel farsi carico di dei problemi della giustizia nella soluzione di problemi pratici di volta rappresentati.
Si segnala la necessità di tenere sempre coperti tutti i posti previsti dalle attuali piante organiche in quanto per le dimensioni della Corte d’Appello risulta estremamente difficile sostituire magistrati assenti per pensionamento, dimissioni o trasferimento dato il limitato numero della forza lavoro in servizio.
Si segnala la carenza di personale amministrativo nell’ambito del distretto nonché l’insoddisfacente stato dell’edilizia giudiziaria a Trento, essendo gli uffici giudiziari ospitati in edifici di vecchia costruzione e scarsamente funzionali. Sul punto si segnala, però, l’impegno della Provincia di Trento che consentirà di avere un nuovo carcere ed un nuovo palazzo di giustizia.
Esempio qualificante sul territorio è il noto progetto organizzativo attuato dalla Procura di Bolzano e che ha fatto si che all’Ufficio sia stata riconosciuta la certificazione di qualità.
Giustizia penale
Il livello di criminalità è contenuto essendo il tessuto sociale sano nelle sua fondamenta, il che permette un alto controllo informale sulla criminalità.
Reati di omicidio volontario, sia consumato che tentato sono eventi eccezionali, così come le rapine che sono piuttosto rare soprattutto nelle valli. Numerosi, invece, sono i reati di furto.
In alcune località periferiche della Provincia di Bolzano viene segnalata la costituzione di piccoli gruppi di c.d. “skinheads” di ispirazione xenofoba e razzista. Poiché però tali gruppi non godono del consenso e della stima popolare, il pericolo da questi rappresentato è limitato. Nel Trentino, invece, si segnalano fenomeni riconducibili al terrorismo anarchico-insurrezionalista, che però appaiono del tutti limitati e controllabili dato anche il il pressoché inesistente seguito popolare.
Preoccupante, invece, il numero dei reati di omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia infortunistica.
I reati commessi da cittadini stranieri sono in massima parte commessi da cittadini extracomunitari e riguardano, in particolare, lo spaccio di sostanze stupefacenti, il favoreggiamento, lo sfruttamento della prostituzione e l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato.
Diversi i casi di reati di violenza sessuale e pedofilia in Trentino.
Organizzazione degli uffici
Per quanto concerne la giustizia penale la definizione dei processi pendenti avanti alla Corte d’Appello ed ai Giudici di Pace continua ad essere assicurata nel termine di un anno.
Per quanto concerne la giustizia civile, invece, si segnala una stabilizzazione delle sopravvenienze, con durata media di definizione della cause di merito di ca. tre anni per quanto riguarda il giudizio di primo grado e di un anno per quanto riguarda il giudizio d’appello.
L’andamento della giustizia di pace nel distretto è positivo, con un numero complessivo di 34 giudici di pace, di cui 15 in servizio nel circondario di Trento e 19 in servizio nel circondario di Bolzano.
I due Tribunali di Sorveglianza (a Trento ed a Bolzano) hanno risposto in maniera soddisfacente alle esigenze richieste dal recente provvedimento di clemenza. Si segnala una possibile futura carenza di organico presso il Tribunale di Sorveglianza di Trento a causa delle nuove sopravvenienze.
I Tribunali per i Minori di Trento e di Bolzano appaiono in grado di svolgere adeguatamente le funzioni affidate.
Geografia Giudiziaria: Tribunali Minori
I nostri tre Tribunali Minori (Bassano, Rovereto e Tolmezzo) hanno dimostrato di rendere un servizio più rapido, più accessibile, più controllato e niente affatto più costoso alla società Eventuali problemi sono esclusivamente dovuti a carenze di organico e di personale. Sopprimerli per razionalizzare la giustizia pare una riposta incongruente. Semmai si tratta di potenziarli aggregando alla loro competenza territori e abitanti da scorporare dai tribunali confinanti, se risultano ingolfati: seguire la logica del riequilibrio più che quella della soppressione. Inoltre le città non capoluoghi, sedi di tribunale, sono un patrimonio per il territorio, poli erogatori di servizi fondamentali alle comunità in territori disagiati per loro conformazione geografica. Da non sottovalutare il fatto che, in zone particolarmente esposte a fenomeni di immigrazione clandestina, essi manifestano sul territorio la presenza dello Stato.
Le proposte
– rideterminazione delle piante organiche e del personale amministrativo per il Triveneto in base all’entità ed alle (mutate ed oggi maggiori) esigenze del bacino d’utenza;
– l’avvio del processo telematico e in genere dell’informatizzazione del sistema giustizia;
– individuazione di mansioni nuove del personale amministrativo con l’assunzione di personale qualificato, la formazione del personale alle nuove realtà ed esigenze, l’incentivazione dei protocolli con le Regioni ed altri Enti locali;
– la costante rilevazione dei flussi, della tipologia e dell’entità della domanda e creazione di uffici statistici efficienti;
– l’ufficio del giudice o meglio della sezione pur prevedendo la creazione di assistenti di studio per la ricerca dei materiali giurisprudenziali e la catalogazione e il trattamento informatico dei precedenti ai fini del successivo utilizzo non deve tradursi in una delega sull’attività dell’udienza o nella stesura di minute di provvedimenti, anche se ripetitivi;
– corretto e residuale utilizzo della magistratura onoraria, evitando di delegare agli stessi fasi delicate del processo, quali l’assunzione delle prove;
– una geografia giudiziaria che segua la logica del riequilibrio più che quella della soppressione;
– favorire gli osservatori sulla giustizia ed i protocolli d’udienza
– la semplificazione dei riti e delle procedure civili per rendere una giustizia civile che assicuri:
1. certezza del diritto;
2. parità di accesso alla giustizia;
3. facile individuazione del giudice competente e del diritto applicabile in un contesto di procedimenti rapidi ed equi
– impedire che la sanzione penale venga vanificata e che il riconoscimento dell’innocenza dell’imputato sia così tardivo da annullarne gli effetti, attuare idonee misure organizzative per la salvaguardia della privacy degli indagati o di coloro che sono comunque coinvolti in indagini penali.
l’Ufficio di Presidenza